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    Le Aquile della Tre Osei – Nino Arena

    michele
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    Messaggio  michele Sab Ott 23, 2010 1:55 pm

    Le Aquile della Tre Osei – Nino Arena Aquile3osei-vi
    Prefazione
    Secondo l'araldica del cielo, il <Gotha> aviatorio attribuisce al Comandante Ugo Drago il titolo nobiliare di “Granduca”.
    Alta nobiltà, derivata dall'appartenenza alla Famiglia della stirpe “Gigi Tre Osei”.
    Battute a parte, sapete cos'era in realtà, in seno al 150° Gruppo, la Squadriglia di caccia battezzata con quel curioso nome e che aveva come stemma una palma su fondo azzurro e tre uccelli stilizzati in volo?.
    Eccone in due parole la storia.
    “Gigi tre Osei” era un ufficiale di complemento ben noto nel campo sportivo.
    Si trattava, in effetti, del trentino Luigi Caneppele, aliantista olimpionico, individuo, è il caso di dire, nato con le ali.
    Per una bravata, cui seguì un incidente di volo, Gigi ebbe la “scomunica” come “cacciatore” proprio mentre il suo Gruppo, all'inizio della guerra, si accingeva a partire per l'Africa.
    Gigi era disperato.
    Implorava, pregava, chiedeva, supplicava, ma tutte le porte sembravano ormai chiuse.
    Alla vigilia, però della partenza della squadriglia, un ufficiale s'ammalò e Gigi partì al suo posto, dimostrando in Africa la sua bravura, il suo entusiasmo, il suo spirito di sacrificio.
    Beh, Ugo Drago era, alla stregua di “Gigi tre Osei”, uno dei piloti che non poteva concepire la vita se non in cielo;
    per di più fu, come si legge nella sua storia, “uno di quegli aviatori” che fino all'ultimo si batterono “uno contro cento” e, pur perdenti, per il loro eroico comportamento, seppero nobilitare quella sconfitta.
    Tale la squadriglia “Gigi Tre Osei”, tale il suo comandante Ugo Drago.
    La nostra, la definirei un'amicizia randagia, nel senso che è stata sempre soggetta a interruzioni, non per ragioni sentimentali, ma per lontananze forzate, specie durante la guerra. La guerra, aggiungo, che non distribuisce soltanto tormenti, amarezze, delusioni e dolori, ma anche sogni.
    Sogni, precisamente, e quanti, in gran parte legati a un'epoca e a vicende in cui la nostra vita era alimentata da orgogli ed entusiasmi, motivati da ideali che, purtroppo, si sono andati via via spegnendo.
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    Messaggio  michele Sab Ott 23, 2010 1:56 pm

    Non aggiungo nulla alla verità se dico che Ugo è stato sempre per tutti un esempio;
    cosa fossero il suo animo e i suoi propositi, traspariva da quella semplicità e modestia che hanno sempre caratterizzato la sua vita.
    E che pilota!
    Se ne resero conto anche gli alleati che l'ebbero avversario negli ultimi brandelli di cielo rimasti a noi “disperati” della Repubblica Sociale Italiana, al punto che battezzarono lui e quelli della sua squadriglia, il “Ghost Group”, il <Gruppo Fantasma>.
    Più volte, infatti, credettero di averli distrutti e, ogni volta, quei “Tre Osei” rinascevano dalle loro ceneri, più tenaci e agguerriti di prima.
    Sono trascorsi gli anni e in occasione di ogni nostro incontro, con Ugo, ci accorgiamo di vivere ormai più nel passato che nel presente:
    poiché soltanto dal passato attingiamo quanto non può offrirci il deserto morale e mentale del presente.
    La nostra vita, in effetti sta diventando un album di ricordi e di nostalgie.
    Diceva Gide che solo nell'aventura è possibile riconoscersi;
    Ugo Drago, dí avventure in cielo ne ha vissute tante con le altre “aquile” di quella “Tre Osei” che si è battuta fino all'ultimo e, pertanto, oltre a conoscersi a fondo, ha potuto farsi conoscere come comandante di eccezionale capacità e senso di altruismo.
    Venti aerei nemici sicuramente abbattuti, altri undici accreditati, quattro medaglie d'argento, un paio di croci di ferro germaniche, encomi e citazioni, costituiscono, insieme con una eccezionale rettitudine morale e una coerenza ideale non comune, il patrimonio di cui questo aviatore può andare giustamente orgoglioso.
    Nel dopoguerra, alla sua attività di pilota militare, s'è aggiunta quella di comandante di grandi velivoli commerciali per migliaia di ore di volo.
    Una storia, pertanto, quella di Ugo Drago, che gli “storici veri” hanno il dovere di valutare nella sua realtà.
    Ciò che è stato, lo si voglia o no, è eterno, al di là di ogni fugace contingenza!
    Indico soprattutto ai giovani questa storia il cui contenuto, a mio avviso, è un ottimo antidoto, e ce n'é bisogno, contro il deserto morale e mentale che avanza e minaccia di sommergerci.

    Luigi Romersa

      La data/ora di oggi è Sab Dic 07, 2024 2:10 am