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    SM.93 - L'aereo silurante con il pilota disteso

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    Messaggio  Admin Dom Gen 11, 2009 9:46 pm

    SM.93 - L'aereo silurante con il pilota disteso Sm93iii5
    Uno degli ultimi progetti della Savoia Marchetti, nati durante la seconda guerra mondiale fu l'interessantissimo SM.93.
    Velivolo che, purtroppo a seguito delle vicende armistiziali non superò lo stadio di prototipo.
    Classificato dalla ditta quale "mono-motore biposto per combattimento a tuffo o siluramento" fu generato dalla necessità di disporre finalmente di un efficace bombardiere a tuffo di produzione nazionale e di un aerosilurante progettato per il compito specifico che non fosse venuto fuori dall'adattamento di un velivolo ideato, in via primaria, per altri compiti.
    Notoriamente, i velivoli utilizzati per il bombardamento a tuffo furono principalmente, se non esclusivamente, gli JU87 Stuka forniti alla Regia Aeronautica in due versioni e in svariati esemplari.
    Il numero di Stuka ceduti dai tedeschi, alla nostra aeronautica, però, non fu mai sufficiente a soddisfare le esigenze operative sui vari scacchieri.
    La soluzione nazionale al problema, rappresentata dal SM.85, originaria proposta della Savoia Marchetti, fu un vero e proprio fallimento.
    Il velivolo, conosciuto tra i piloti con il nomignolo di "banana volante", dopo pochi e inutili tentativi di utilizzo bellico finì ai bordi dei campi di volo a far da aereo civetta per il bombardamento nemico.
    Per quanto riguarda, invece i velivoli destinati all'aerosiluramento, basterà ricordare che tutto il peso del conflitto fu sostenuto dal SM.79 "Sparviero", essendosi rivelato il SM.84, l'aereo destinato a sostituirlo, un vero fallimento avendo caratteristiche di volo e di manovrabilità chiaramente inferiori allo Sparviero.
    Il SM.93 fu un monoplano biposto a struttura lignea con rivestimento in compensato e tela, avente fusoliera ellittica con struttura a guscio.
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    Messaggio  Admin Dom Gen 11, 2009 9:47 pm

    Aveva un carrello retrattile, a scomparsa totale, con chiusura verso l'interno e un ruotino di coda non retrattile ma orientabile.
    Il castello motore, costituito da un traliccio in tubi d'acciaio, ospitava un motore Daimler Benz 605 che muoveva un'elica tripala metallica Alfa Romeo.
    I serbatoi per il carburante erano alloggiati nel piano centrale dell'ala.
    Era dotato di apparecchiatura radio ricetrasmittente B30 T Bis, interfonico, goniometro e apparecchiatura fotografica.
    L’armamento era costituito da due mitragliatrici fisse calibro 12,7 alari, con tiro fuori dal disco dell'elica con 600 colpi, una mitraglia brandeggiabile da 12,7 con 300 colpi, per la difesa posteriore, utilizzata dal radiotelegrafista armiere e, infine, da un cannone Mauser cal. 20 con 150 colpi, sparante attraverso il mozzo dell'elica.
    L’armamento di caduta prevedeva la possibilità di trasportare agganciata sotto la fusoliera una bomba da 820 kg oppure da 480 o, infine, una da 420 kg.
    Agganciate alle ali era possibile trasportare quattro bombe da 100 kg.
    Infine sotto la fusoliera vi era possibilità di scelta, nel trasporto, tra la seguente tema di siluri: CNA da 530 kg, SB da 580 kg e W da 650 kg.
    L'aereo con un'apertura d'ali di mq 13,90 ed una superficie alare di 31,1. aveva un peso a vuoto di 3.450 kg e un carico utile di 2.050 kg.
    La velocità massima a 7.000 m, prevista dalla ditta, era di 560 km/h, mentre i tempi di salita erano di 7'30" a 4.000 m e di 12'2" a 6.000 m. Il velivolo raggiungeva in affondata la velocità di 950 km/h.
    Autonomia prevista, infine, a quota 7.000, con 695 kg di benzina era di 1.400 km.
    Il SM. 93 prevedeva un equipaggio di due persone: un radio telegrafista armiere deputato all'uso della mitragliatrice dorsale, seduto posteriormente, e un pilota in posizione prona (praticamente sdraiato a pancia sotto) su di un lettino posto sopra il castello motore. Il pilota veniva fissato per le gambe al lettino di pilotaggio per evitare che in affondata scivolasse contro il parabrezza.
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    Messaggio  Admin Dom Gen 11, 2009 9:48 pm

    La posizione anomala, o quanto meno inusuale del pilota era particolarmente scomoda in quanto costringeva ad un continua tensione dei muscoli facciali e del collo, cosa alla quale fu tentato di porre rimedio predisponendo delle imbottiture al lettino di pilotaggio ed un particolare poggiamento che consentiva al pilota di guardare in avanti senza tenere i muscoli del collo in continua tensione.
    La Regia Aeronautica ordinò alla SIAI la realizzazione di due prototipi, il cui costo sarebbe stato di circa 2.800.000 lire ciascuno.
    Nessuno dei due fu però completato prima dell'8 settembre 1943.
    La commissione tedesca di vigilanza permise la realizzazione del primo prototipo, in avanzato stato di costruzione alla data dell'armistizio.
    Il velivolo, terminato a fine gennaio 1944, fu provato dal collaudatore Rosei che, accompagnato dal motorista della SIAI Giuseppe Ceratti, effettuò 16 voli per un totale di 6 ore e 40 minuti fino al 29 marzo.
    In tale data i tedeschi decretarono che il velivolo non aveva interesse per loro e pertanto ne sospesero definitivamente le prove.
    In volo l'aereo dimostrò un buon comportamento evidenziando stabilità e doti di manovrabilità.
    La grossa novità del velivolo consistette sicuramente nel posizionamento del pilota.
    Nato principalmente per compiti di aero-siluramento, era pilotato da un pilota che nella conduzione del mezzo e dell'azione aveva l'asse del proprio corpo parallelo a quello del velivolo e del siluro.
    Una posizione che integrava perfettamente il "manico" con il sistema d'arma accorpandolo integralmente ad esso.
    Posizione preferenziale per chi, nell'esecuzione di un attacco siluro, veniva ad essere contemporaneamente pilota e puntatore.
    Se è vero, però, che la sistemazione del pilota era uno dei punti di forza nell'attività di aero-siluramento, è facile pensare che la stessa posizione avrebbe di gran lunga inficiato le possibilità di reazione nel volo manovrato in caso di attacco da parte della caccia avversaria. Problema che avrebbe trovato facile soluzione con una forte scorta di caccia all'aero-silurante durante le missioni.
    Purtroppo la storia e i tedeschi non consentirono all'Aeronautica Nazionale Repubblicana di avvalersi di un velivolo che sicuramente avrebbe sostituito degnamente i vecchi e stanchi Sparvieri che furono in servizio fino al'ultimo giorno del conflitto.

    AERONAUTICA , Giugno 1998
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    Messaggio  Franz_S Ven Dic 10, 2010 12:07 am

    SM.93 - L'aereo silurante con il pilota disteso SM93_F1-vi
    Savoia Marchetti SM 93

    Abbiamo già ricordato l'attività svolta da Fernando Rosei presso il Centro Sperimentale di
    Guidonia a proposito delle prove in volo dell'SM.85 bi-comando con posti di pilotaggio in
    configurazione tradizionale ed in posizione prona.
    Nel settemhre 1942 la Savoia Marchetti definisce un monomotore biposto per il bombardamento a tuffo caratterizzato da quest'ultima soluzione per il pilota;
    lo specialista addetto all'arma difensiva dorsale da 12,7 mm. è invece sistemato tradizionalmente.
    Lo Stato Maggiore della Regia Aeronautica ordina la realizzazione di due prototipi del velivolo che è a struttura lignea e si avvale del motore Daimler-Benz DB.605:
    nessuno di essi riesce ad essere ultimato entro la data dell'armistizio.
    Le Autorità tedesche di vigilanza permettono il completamento del primo esemplare, già in avanzato stadio di costruzione, tanto da essere ultimato a fine gennaio 1944.
    Rosei, collaudatore presso la Ditta dopo aver lasciato il Centro Sperimentale di Guidonia,
    viene destinato sulla precedente esperienza alle prove dell'SM.93.
    Il 10 gennaio egli effettua alcuni rullaggi per familiarizzare con le inconsuete disposizioni di comandi e pedaliera, indi il giorno successivo decolla effettuando il primo volo sul nuovo aereo. Anche le prove successive dimostrano un comportamento regolare e portano soltanto ad una serie di miglioramenti per rendere meno gravosa la posizione del pilota:
    sono predisposte imbottiture sul “lettino” che ha sostituito il sedile del pilota ed un poggia mento che consente di mantenere la testa eretta senza una continua tensione muscolare del collo;
    per evitare che nelle affondate il pilota sia proiettato nell'estrema prua, sono anche predisposti appositi ancoraggi per le gambe.

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    Messaggio  Franz_S Ven Dic 10, 2010 12:09 am

    SM.93 - L'aereo silurante con il pilota disteso SM93_F2-vi
    Ma anche con questi accorgimenti rimane innaturale e gravosa la posizione del pilota che svolge il suo lavoro a bordo a prezzo di notevoli sacrifici.
    Soddisfacente il comportamento dell'aereo, manovriero, dotato di buoni comandi, sufficientemente stabile;
    anche le caratteristiche di velocità e di salita si rivelano adeguate al tipo di macchina.
    Vengono effettuate diverse prove di affondata con buon esito, sia nella fase di tuffo che in quella di richiamata:
    nella prima sono toccate velocità nell'ordine dei 900 km/h.
    In alcuni voli Rosei è accompagnato dal motorista della Ditta, Giuseppe Ceratti.
    Entro il 29 marzo 1944 il collaudatore ha compiuto 16 voli per un totale di 6 ore e 40 minuti. In tale data la Commissione tedesca fa sospendere i voli dell' SM.93, non ritenendo il velivolo
    di proprio interesse.
    Mancano così dati sperimentali sull'armamento previsto per tale aereo, non essendo state effettuate prove di tuffo e tanto meno di sgancio con le bombe ventrali e sub-alari.

    Tratto da :
    Dimensione Cielo
    Aerei Italiani nella 2° guerra Mondiale
    06 – Bombardieri

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    Messaggio  Franz_S Ven Dic 10, 2010 12:10 am

    DESCRIZIONE TECNICA
    Velivolo da bombardamento in picchiata e siluramento, monoplano ad ala bassa a sbalzo,
    monomotore, biposto a struttura lignea.
    Ala bi-longherone con struttura in legno e rivestimento in compensato e tela verniciata;
    alettoni ed ipersostentatori ventrali a struttura in legno.
    Piani di coda a sbalzo con strutture in legno e rivestimento in compensato e tela verniciata.
    Carrello retrattile per rotazione verso l'interno, a scomparsa totale.
    Ruotino di coda orientabile, non retrattile.
    Fusoliera ellittica con struttura a guscio completamente in legno.
    Motore con elica tripala metallica Alfa Romeo, a passo variabile in volo, a giri costanti;
    castello-motore in traliccio di tubi di acciaio saldati;
    serbatoi per il carburante nel piano centrale dell'ala.
    Cabina con pilota in posizione prona, radio-telegrafista armiere su seggiolino convenzionale. Accesso all'abitacolo attraverso la calotta posteriore scorrevole;
    corazzature di protezione per l'equipaggio.
    Apparecchiatura radia rice-trasmittente B.30 T bis, interfonico A.40, goniometro GM.37.
    Apparecchiature fotografiche Cineavia e Robot.
    Impianto elettrico a 24 Volt.
    Un cannone da 20 mm. con tiro attraverso il mozzo dell'elica, dotato di 150 colpi, due mitragliatrici da 12,7 mm. alari con 300 colpi per arma e tiro al di fuori del disco dell'elica,
    una mitragliatrice da 12,7 mm. con 350 colpi, brandeggiabile per la difesa posteriore.
    Carico massimo: bomba da 820 Kg. o siluro.

    SM.93 - L'aereo silurante con il pilota disteso SM93_Draw_5-vi

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