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    Introduzione allo studio di una vettura automobile di progettazione “Reggiane”

    michele
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    Introduzione allo studio di una vettura automobile di progettazione “Reggiane” Empty Introduzione allo studio di una vettura automobile di progettazione “Reggiane”

    Messaggio  michele Lun Dic 20, 2010 10:14 pm

    La presente monografia illustra il progetto di una vettura automobile realizzato dall’ Ufficio Tecnico Motori delle “Reggiane” e a cui, dopo le prove al tunnel i cui risultati appaiono pienamente soddisfacenti non manca che il via per la costruzione di qualche struttura di prova.
    E’ opportuno fare precedere i chiarimenti e i dati di dettaglio, che la monografia illustra nella voluta ampiezza, da alcune considerazioni di carattere industriale sui motivi che hanno consigliato il sottoscritto, non senza informarne il Conte Ratti ed il Conte Caproni ad avviare i progetti preliminari.
    Io penso che i trasporti di persone continueranno ad avere nel dopoguerra, malgrado l’immancabile progresso dell’aviazione per i servizi su grandi distanze, lo sviluppo che avevano raggiunto negli ultimi anni i tutto il mondo, e che anche l’Italia potrà raggiungere nel novero della nazioni che usufruiscono di questo ormai popolare mezzo di trasporto, una diffusione confrontabile a quella che le altre nazioni avevano conseguito.
    Indipendentemente dalla grande richiesta di automobili che si avrà alla cessazione delle ostilità per la depauperazione di tutti i mercati dovuta alle distruzioni della guerra, alle requisizioni, all’usura dei mezzi superstiti, e alla stasi delle industrie, è fuor di dubbio che il mercato automobilistico, liberato da vincoli doganali troppo monopolistici, o da posizioni di privilegio, dovrebbe riservare al nostro Paese la possibilità di meglio saturare la diffusione all’interno e forse anche di cercare degli sbocchi all’estero, soprattutto se si tiene conto che un politica di lavori pubblici e quindi anche di autostrade, non potrà non essere perseguita da tutti i paesi usciti dalla tragedia della guerra, ed anelanti all’assestamento e alla ripresa economica.
    Anche perchè le strade si riparano e si costruiscono più rapidamente delle ferrovie, e la concorrenza del mezzo automobilistico al mezzo ferroviario, riprenderà la sua inarrestabile ascesa, sopratutto per le modeste distanze.
    L'automobile è uno dei fondamentali vettori per il riassetto economico-commerciale del mondo perchè come essa potenzia ed alimenta con la rapidità delle comunicazioni la ripresa di tutti i traffici, così benefica innumerevoli industrie, enti e servizi che questo popolare veicolo traggono ragione di esistenza e di sviluppo.
    Ma per un paese come il nostro e sopratutto per una industria come le Reggiane si affaccia anzitutto il problema del tipo :
    da questo punto di vista io penso che pochi complessi industriali, forse uno soltanto , la FIAT, siano in grado di produrre il tipo popolare a basso prezzo, perchè la sua realizzazione comporta una organizzazione ed una potenza di impianti, una tradizione commerciale, un'organizzazione del servizio alla clientela ed un dominio del fido e del credito, legati alla organizzazione delle vendite a rate, che non si improvvisano.
    Per le altre industrie, e segnatamente per la nostra , ritengo questo scopo irraggiungibile agli inizi, mentre i mezzi tecnologici , l'esperienza costruttiva, l'entusiasmo, la fede e la buona volontà non sono presso le Reggiane minori che altrove.
    Per di più le industrie automobilistiche nostre, distruzioni a parte, sono ora protese alla fabbricazione motoristiche di guerra , come lo sono tutte le Europee e come lo saranno forse per lungo tempo ancora le Americane.
    In tali condizioni la preparazione ed il lancio di nuovi modelli dovrebbe presentare per tali industrie, oggi, minori possibilità che per quelle inattive, come la nostra.
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    Messaggio  michele Lun Dic 20, 2010 10:18 pm

    Quindi chi fosse in grado di iniziare subito la fase sperimentale si dovrebbe trovare avvantaggiato di fronte alle richieste del mercato, quando si riaprirà.
    E allora le direttive di massima che io ho dato ai miei collaboratori per lo studio di prima approssimazione della vettura si possono compendiare nelle seguenti:
    Creare una macchina di buona capacità dimensionale, di alte prestazioni, di bassa potenza tascabile, di decorosa presentazione , impiegando leghe leggere di produzione nazionale.
    Quest'ultimo punto è basilare per consentirci di sfruttare gli impianti e le esperienze acquisite dalle Reggiane nel campo delle tecnologie dell'alluminio e sue leghe.
    La vettuta insomma per le sue caratteristiche, per le sue prestazioni, per le sue innovazioni dovrebbe interessare gli strati più eletti della clientela, senza cadere nel lusso smodato e consentendo alla Ditta non eccessivi costi di fabbricazione.
    La buona capacità e i confort della vettura sono prerogative notevoli per molti mercati e per determinate tendenze d'impiego, sopratutto nel caso di lunghe percorrenze o in comitive numerose;
    nei paesi italiani e nei paesi europei sopratutto la vettura di piccolissime dimensioni ha delle prestazioni limitate, e si impone sopratutto per il basso consumo, che è stato sinora generalmente legato ad una politica doganale che il futuro assetto del mondo dovrà inevitabilmente rivedere.
    Questo punto è stato comunque curato anche dal punto di vista della potenza tascabile col progettare un motore integrato da un compressore, innovazione che non dovrebbe avere sapore rivoluzionario perchè la tecnica del compressore si è talmente approfondita e consolidata dopo gli impiehi nell'aviazione di guerra, da rutenere ormai maturo il tempo per il suo trasferimento nell'uso corrente, trasferimento che era del resto in atto presso alcune ditte italiane e straniere già prima del presente conflitto.
    Il motore da noi studiato ha una cilindrata modesta (1.750 cc), è di architettura molto semplice e quindi econimico costruttivamente;
    l'adozione del compressore ne dovrebbe esaltare le doti di potenza e di rendimento e quindi migliorare i consumi.
    Prendendo a paragone macchine come la Buik, Crysler, Alfa Romeo e simili noi dovremmo avere, con il motore studiato, una potenza praticamente corrispondente, con una cilindrata notevolmente inferiore e senza insopportabili sollecitazioni degli organi principali, pre preservare le doti di fondo del motore stesso.
    Per quanto riguarda pio la vettura completa, l'adozione di strutture integrali in lega leggera dovrebbe, secondo, i nostri computi, fare assorbire quasi tutto il carico utile della macchina, perchè contro ai 1.400 - 1500 kg di peso dei modelli più noti e diffusi, il peso a vuoto della vettura studiata da noi non dovrebbe essere superiore ai 1.100 Kg.
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    Messaggio  michele Lun Dic 20, 2010 10:19 pm

    Ed allora il vantaggio di peso si trasforma prima di tutto in una economia costruttiva, bastando un cambio a tre velocità anche con forti pendenze, economizzando sull'usura dei pneumatici alle alte velocità, e scontando sul minor impiego di materiali il loro prezzo d'acquisto.
    Come si può rilevare dagli schemi e dai disegni della presente monografia, tutta la costruzione del telaio e della carrozzeria , è realizzata il lega leggera, cioè idronalio e super chitonal o peralumal in gran parte saldato per punti.
    Profilati di tale materiale costituiscono il telaio, il quale ha forma originale, che si ricollega alle strutture delle nostre ali a cassone dei tipi RE 2000, ed è solidale alle sale anteriore e posteriore, pure ottenuti da imbottiti;
    la carrozzeria tutta è prevista in leghe leggere saldabili ed unita per punti.
    Nello studio della carrozzeria si è tenuto conto dei nostri mezzi di pressa, i quali per la produzione iniziale da noi prevista appaiono sufficienti senza integrazioni ulteriori, alla realizzazione di tutti i nuovi elemnti costruttivi.
    Il complesso telaio-carrozzeria è realmente nuovo ed originale e non può essere realizzato che da una ditta la quale possieda profondamente la tecnologia della lega leggera.
    I calcoli di progetto rassicurano completamente sulla resistenza della vettura, in ogni sua parte, alle prestazioni a cui sarà chiamata.
    E lo studio è stato completato in maniera da rendere la lavorazione sufficientemente facile ed accessibile anche a maestranze di non grande levatura professionale, sicchè è da auspicare che se il successo arriverà alla nostra creazione dovremo rivedere in funzione i nostri cantieri – ala e fusoliera – dei non dimenticati apparecchi RE 2000.
    L'aver previsto che circa i 2/3 del rivestimento del tetto siano in plexiglass anziché in lamiera, aggiunge novità e confort alla nostra realizzazione e risolve economicamente il problema strutturale del tetto che non è perseguibile senza grandi mezzi di pressa.
    La sospensione indipendente per le quattro ruote mette la vettura da noi studiata fra le macchine d'avanguardia;
    il dispositivo adottato si richiama ai cinematismi più ortodossi delle moderne creazioni americane.
    Io ritengo che lo studio fatto dall'Ufficio Tecnico Motori delle Reggiane sia sotto ogni punto di vista commendevole e che il lavoro in cui si sono prodigati gli Ing. Piccardi, del Cupolo e i Sig. Manfredini e Lamperti ed altri, meriti di avere un seguito.
    Sul costo industriale della macchina è prematuro scontare provigioni:
    Alcuni assaggi di massima sono stati condotti e da essi risulterebbe che ai costi odierni essa dovrebbe poter tenere il mercato contro macchine americane di classe corrispondente ed ai prezzi calcolati al cambio odierno;
    Certo l'economia di peso e la semplicità strutturale dovrebbe forzatamente risolversi in una economia;
    è indubbio d'altronde che la auspicata e necessaria revisione dei criteri di prezzo di vendita dei produttori Italiani delle leghe d'alluminio, dovrebbe facilitare il compito di quelle industrie nazionali che si affideranno a questa nostra preziosa se non unica materia prima metallica.
    Nella condotta e nello sviluppo degli studi successivi credo che bisogna applicare i seguenti criteri :
    a) costruire un telaio;
    b) costruire una carrozzeria;
    c) collegare le due strutture e montare le trasmissioni, anteriore e posteriore.
    d) sottoporre il telaio e la corrozzeria a prove statiche col coefficiente di contingenza 4, come fanno gli americani;
    e) superate le prove di contingenza sottoporre il complesso a prova dinamica prolungata su rulli, in modo da verificare il comportamento del complesso e sopratutto delle sospensioni e delle trasmissioni.
    Il problema del motore non preoccupa perchè non c'è nulla di inedito o di arrischiato nel progetto relativo.
    Cosi non preoccupa il problema arredamento interno data la preparazione ed il buo gusto delle nostre maestranze ferroviarie.

    Maggio 1944 f.to Ing. Antonio Alessio




    Fonte : Archivio Istoreco Reggio Emilia
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