Andammo sul mare aperto, poi in vista dell'isola di La Galite entrammo in Africa a volo radente, sorvolammo la Tunisia e ci inoltrammo in Algeria tenendoci al di qua delle montagne che fanno bastione alla costa, finche virammo verso nord e imboccando una valle nella schiena dell'Atlas Tellien.
Questa rotta gliel'ho già descritta, io però era la prima volta che la facevo;
la valle cominciò a salire e noi di conseguenza, i fianchi montuosi si strinsero e culminarono in un plafond di nubi;
salivamo costretti dalle pareti montuose come l'acqua di un fiume in un invaso, finche schiacciati tra il tetto delle nubi e il letto della valle tracimammo piombando dalle nuvole come una cascata sul mare e sulla rada di Bougie.
Certo gli inglesi non si raccapezzarono da dove fossimo arrivati e come mai nessuno ci avesse visto prima, Buscaglia ordinò in cuffia la formazione d'attacco, noi ci buttiamo giù dietro di lui, il mio Settantanove toccò velocità che non aveva mai raggiunte, vibrava tutto, i comandi e la struttura, una picchiata folle in un fragore di metallo e tela, ma non erano solo i colpi di frusta della tela sulle centine, sopra di noi crepitavano le venti millimetri degli Spitfire e sotto le canne delle batterie delle navi da guerra che fecero un grand barrage violento e potente.
I caccia si accanirono subito contro Buscaglia, indovinando la preda grossa e trascurando noi gregari, il suo apparecchio s'incendiò alle prime raffiche, lui prosegui imperterrito;
io gli ero dietro, tentai di avvicinarmi per ripararlo e fare pattuglia ala dentro ala ma non riuscivo a raggiungerlo, andavo già a tutta manetta e abbassai il muso guadagnando cosi qualche metro ancora, ma perdendo quota;
ero sfilato e sotto di lui, il mio mitragliere sparava senza sosta ma gli Spitfire ronzarono frenetici sull'altro lato, si inserirono tra noi, sistemandosi nell'ombra dell'aereo di Buscaglia.
Ci abbandonarono solo quando fummo a tiro delle batterie navali, speravo che l'equipaggio di Buscaglia potesse domare l'incendio a bordo ma mentre passavamo su un cacciatorpediniere l'aereo incassò altri colpi e la scia di fumo s'ingrossò.
Buscaglia superò la cinta delle navi da guerra, con l'aereo che bruciava, punto contro un grosso pirascafo alla fonda e sganciò il siluro.
Era già basso sull'acqua, scese in planata per ammarare nel golfo;
quando toccò l'acqua esplose e la benzina in fiamme s'impastò col mare.
Questa rotta gliel'ho già descritta, io però era la prima volta che la facevo;
la valle cominciò a salire e noi di conseguenza, i fianchi montuosi si strinsero e culminarono in un plafond di nubi;
salivamo costretti dalle pareti montuose come l'acqua di un fiume in un invaso, finche schiacciati tra il tetto delle nubi e il letto della valle tracimammo piombando dalle nuvole come una cascata sul mare e sulla rada di Bougie.
Certo gli inglesi non si raccapezzarono da dove fossimo arrivati e come mai nessuno ci avesse visto prima, Buscaglia ordinò in cuffia la formazione d'attacco, noi ci buttiamo giù dietro di lui, il mio Settantanove toccò velocità che non aveva mai raggiunte, vibrava tutto, i comandi e la struttura, una picchiata folle in un fragore di metallo e tela, ma non erano solo i colpi di frusta della tela sulle centine, sopra di noi crepitavano le venti millimetri degli Spitfire e sotto le canne delle batterie delle navi da guerra che fecero un grand barrage violento e potente.
I caccia si accanirono subito contro Buscaglia, indovinando la preda grossa e trascurando noi gregari, il suo apparecchio s'incendiò alle prime raffiche, lui prosegui imperterrito;
io gli ero dietro, tentai di avvicinarmi per ripararlo e fare pattuglia ala dentro ala ma non riuscivo a raggiungerlo, andavo già a tutta manetta e abbassai il muso guadagnando cosi qualche metro ancora, ma perdendo quota;
ero sfilato e sotto di lui, il mio mitragliere sparava senza sosta ma gli Spitfire ronzarono frenetici sull'altro lato, si inserirono tra noi, sistemandosi nell'ombra dell'aereo di Buscaglia.
Ci abbandonarono solo quando fummo a tiro delle batterie navali, speravo che l'equipaggio di Buscaglia potesse domare l'incendio a bordo ma mentre passavamo su un cacciatorpediniere l'aereo incassò altri colpi e la scia di fumo s'ingrossò.
Buscaglia superò la cinta delle navi da guerra, con l'aereo che bruciava, punto contro un grosso pirascafo alla fonda e sganciò il siluro.
Era già basso sull'acqua, scese in planata per ammarare nel golfo;
quando toccò l'acqua esplose e la benzina in fiamme s'impastò col mare.