Passarono molti giorni prima che i ragazzi riuscissero a trovare tutti gli elementi necessari per disegnare questo stemma.
Qualcuno spiegò che lo stemma del bastardo andava disegnato alla rovescia, diversamente dal legittimo.
Disegnammo il nostro così.
Doveva esserci anche una pecora nera, ma non riuscimmo a trovare un disegno per copiarla.
Finalmente trovammo una specie di artista, un sergente che promise di disegnarla.
Quando il disegno arrivò, tutti ne furono entusiasti ed era l'ideale, la pecora nera più nera e vilipesa che mai si fosse vista.
Aveva impiegato tanto tempo per eseguire il disegno, che volevo una spiegazione dal sergente.
«Da dove diavolo l'hai copiata?»
« Ho cercato dappertutto e stavo per rinunciare, quando ho trovato un disegno in una rivista.»
Il sergente mi porse la pagina spiegazzata e scoppiai a ridere.
Era una vignetta con due soldati americani a quattro gambe, mimetizzati con pelli di pecora.
Uno dei due, con la pelle nera, guardava un montone che si avvicinava al branco nel quale stavano nascosti e diceva:
«Senti, Joe, non credo proprio che ci starò ».
Insomma, la brutta pecora nera disegnata dal sergente, messa in quella posizione, e il nome Black Sheep rimasero.
E noi ci dedicammo agli affari.
L'asso della bottiglia
Gregory "pappy" Boyington
Qualcuno spiegò che lo stemma del bastardo andava disegnato alla rovescia, diversamente dal legittimo.
Disegnammo il nostro così.
Doveva esserci anche una pecora nera, ma non riuscimmo a trovare un disegno per copiarla.
Finalmente trovammo una specie di artista, un sergente che promise di disegnarla.
Quando il disegno arrivò, tutti ne furono entusiasti ed era l'ideale, la pecora nera più nera e vilipesa che mai si fosse vista.
Aveva impiegato tanto tempo per eseguire il disegno, che volevo una spiegazione dal sergente.
«Da dove diavolo l'hai copiata?»
« Ho cercato dappertutto e stavo per rinunciare, quando ho trovato un disegno in una rivista.»
Il sergente mi porse la pagina spiegazzata e scoppiai a ridere.
Era una vignetta con due soldati americani a quattro gambe, mimetizzati con pelli di pecora.
Uno dei due, con la pelle nera, guardava un montone che si avvicinava al branco nel quale stavano nascosti e diceva:
«Senti, Joe, non credo proprio che ci starò ».
Insomma, la brutta pecora nera disegnata dal sergente, messa in quella posizione, e il nome Black Sheep rimasero.
E noi ci dedicammo agli affari.
L'asso della bottiglia
Gregory "pappy" Boyington